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Channel: PAESAGGI DELL'ANIMA
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Il poliziotto che commuove il mondo

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E' Natale, è Natale, si può dare di più...
Ci sono immagini che fanno bene al cuore, come questa che sta facendo il giro del web:

poliziotto, homeless, New York

Non è un gesto straordinario, ma siamo talmente abituati alle brutture che vediamo e di cui sentiamo parlare ogni giorno, che un'azione fatta di cuore e assolutamente senza tornaconto ci commuove e ci riconcilia con una società che fa sempre più paura.
In una gelida notte di qualche giorno fa, a New York un poliziotto ha regalato un paio di stivali termici ad un senzatetto scalzo.

Lawrence Deprimo, 25 anni di Long Island, sta diventando famoso per questo atto e dichiara: «Si congelava quella notte e si potevano vedere le vesciche ai piedi dell'uomo. Benché io avessi due paia di calzini, continuavo a soffrire il freddo». Chiacchiera con l'homeless, si fa dire il suo numero di scarpe, entra in un negozio, compra un paio di stivali da 75 dollari e glieli dona semplicemente. «Il signore più educato che ho mai incontrato; il suo viso si è illuminato quando ha visto gli stivali; era come se gli avessi appena dato un milione di dollari».

Una turista dell'Arizona che passava di lì fotografa la scena
con il suo cellulare, la posta su Facebook e l'immagine fa il giro del mondo.
A 400 mila persone "piace questo elemento".
A volte basta poco. E non son nemmeno kuli e tette, per dire che "tirano".


Che settimana! 12

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Anche i politici piangono e si commuovono, specialmente quando è in ballo lo scranno: Pierluigi Bersani versa un paio di lacrimucce a Porta a Porta, durante la proiezione di un video in cui compaiono la su' mamma e il su' babbo. Si punta sui sentimenti e sulla famiglia che, per noi italici sentimentaloni, sono cavalli di battaglia. Come i chierichetti.

Licenziato dalla Rai il giornalista sportivo Giampiero Amandola, che diede dei "puzzoni" ai napoletani in un servizio televisivo alla vigilia della partita di calcio Juventus-Napoli.
Mandò in onda le immagini di due tifosi bianconeri che cantavano «lavali col fuoco» riferendosi al Vesuvio e commentò così: «Quindi i napoletani li distinguete dalla puzza» in replica ad un tifoso bianconero che diceva «I napoletani sono ovunque, al nord, al centro, al sud. Un po' come i cinesi...»
Un disoccupato in più ma non ne sentiremo la mancanza, i napoletani men che mai.


Sallusti è sulle spine di un roveto ardente. Gli tocherebbero gli arresti domiciliari ma ha fatto sapere che non ci pensa proprio a rimanersene chiuso in casa ed uscirà per andare al Giornale senza chiedere permessi e deroghe a nessuno. In effetti lo ha fatto... Considerando che dovrebbe trascorrere i domiciliari a casa della Santanchè viene il dubbio, al di là della sua comprensibile personale indignazione, che la cosa non gli garbi come magari Daniela si aspettava, tanto da affrontare il reato di evasione. Cavoli amari.

Santanchè, Sallusti, bacio 

 Sono quattro, giudicati bellissimi e cantano un motivetto diventato una hit mentre si trovano dentro un wc. E' la Balls Dream Band, formata da Mads, Landry, Rodrigo e Jivago (modello brasiliano che ha partecipato all'Isola dei Famosi) E poichè di idiozie c'è sempre bisogno, il video è già schizzato nelle classifiche dei più cliccati. E pensare che i magnifici quattro fanno la parte delle palle mangiagermi del wc... guardare fino in fondo per credere!

 

Non possiamo, infine, passare sotto silenzio la notiziona che Demi Moore (50 anni) ha un nuovo toyboy, il 26enne Vito Schnabel, commerciante d'arte e figlio del pittore e regista Julian Schnabel. Un toyboy rallegra la vita e mantiene giovane una donna ma anche Vito, dal canto suo, ha appagato la passione per l'antiquariato.

Demi Moore, Vito Schnabel, toy boy

Per quanto riguarda Lisa.friends e semprepazza, abbiamo commesso talmente tanti peccati questa settimana che non possiamo dirli.
A tutti buona domenica.

Diana & Lisa

 

 

Colpo di testa per Kate

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Kate Middleton, duchessa di Cambridge, icona di stile, capace di mixare abiti griffati con quelli low cost, mantenendo il tocco di eleganza e personalità che, finora non le ha fatto sbagliare un colpo. Il colpo... di testa lo ha fatto pochi giorni presentandosi con un nuovo  taglio di capelli. Può un colpo di forbici scatenare un finimodo mediatico?

kate -taglio capelli

Lei, paparazzata da tempo immemore con capelli lunghi castano naturale e riga, ha scelto una frangia lunga e scalata anni '70 calandosi nella tendenza modaiola della stagione. Dopo aver osato un topless, che vuoi che sia una taglio parziale di capelli effetto retrò? Se non piacciono, ricrescono!

kate -nuovo taglio ai capelli

L'effetto è stato immediato: l'icona fashion ha contagiato le ragazze di Manhattan che si son precipitate dal parrucchiere con il "santino" di Kate da copiare. E brava Kate, almeno il suo è un taglio che incrementa le casse dei saloni di bellezza!

kate frangia

Kate ha sfoggiato il nuovo look indossando un Mulberry verde da 1.400 sterline ricilato - brava bis- e sfruculiando negli archivi reali il il Daily Mail  vede l'ennesimo richiamo a Lady Diana che Kate starebbe cercando nemmeno troppo velatamente di emulare.

Kate - abito simile a Dianadiana - abito   verde

Un taglio che la dice lunga e che distoglie dai problemi quotidiani. Una cosa è certa: quello che più colpisce è la disinvoltura con la quale "interpreta" ogni sua scelta confermata dal meraviglioso e contagioso sorriso.

Commuove il mondo andando alla ricerca del cappello di sua madre

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Ci sono oggetti che hanno per ciascuno un valore affettivo inestimabile anche se costano pochi dollari, perderli è come perdere un pezzo importante e prezioso di vita.
Bridget Hughes, 23 anni, ha perso il cappello appartenuto a sua madre, l'unico oggetto che di lei le restava:
 «Lo portavo sempre con me. Lei è morta di cancro quando avevo 7 anni: lo indossava sempre quando era sotto trattamento chemioterapico e faceva finta di essere Indiana Jones per farmi ridere; è l'unico oggetto che ho di lei, che posso portare sempre con me. L'ultima volta l'ho usato per coprirmi il volto mentre facevo un pisolino, in attesa dell'aereo».

Bridget Hughes, il cappello della madre

E proprio in un aeroporto, quello di Phoenix, in Arizona,  Bridget ha perso il prezioso oggetto e non l'ha ritrovato nemmeno allo sportello «Oggetti smarriti».
Le è così venuto in mente di lanciare un appello su Facebook ed il risultato è stato sorprendente: sembra una favola di Natale, il cui lieto fine è ritrovare un vecchio cappello di panno marrone da pochi soldi, ma di immenso valore per chi l'ha perso. In pochi giorni, l'appello è stato condiviso da oltre 220mila persone e la pagina si è riempita di messaggi di solidarietà, auguri, incoraggiamenti. Oltre 36mila i «mi piace», che hanno fatto rimbalzare la notizia sui media americani, coinvolgendo in un impeto di affettuoso e sollecito volontariato un sacco di persone, compresi i dipendenti dell'aeroporto che stanno facendo l'impossibile per ritrovare il cappello.

Una storia che meriterebbe un lieto fine per la costanza ed il coinvolgimento ma che un risultato l'ha già raggiunto:
  «Penso che volessi semplicemente vedere cosa avrebbe fatto Dio con l'appello, e ha fatto molto più di quanto mi aspettassi- ha scritto Bridget aggiornando la pagina -Se non troverò il cappello, sarò triste, ma la mia vita continua e la mia consolazione sarà quella di essere entrata in contatto con voi e le vostre storie. Grazie per la gentilezza che avete dimostrato. Sapere che esistono tante persone premurose mi ha fatta sentire molto fortunata».

 A far notizia non è il ritrovamento, che ancora non c'è stato, ma la partecipazione massiccia e collettiva della rete all'apprensione della ragazza.
Perchè di belle storie e di buoni sentimenti, alla fine, abbiamo tutti bisogno, specialmente quando si avvicina Natale.

Vestire gli ignudi...

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Un poliziotto gli aveva regalato gli stivali, ora il clochard è di nuovo scalzo...
Vestire gli ignudi a volte non serve, per qualche perverso meccanismo della nostra complicata società le buone azioni non vanno tutte a buon fine.
A distanza di alcuni giorni dallo spontaneo gesto di generosità che aveva spinto il poliziotto newyorkese Larry Deprimo a comprare e regalare un paio di stivali ad un homeless scalzo, il senzatetto è di nuovo senza scarpe e con le estremità esposte alle intemperie del freddo clima di stagione.
Perchè?
Jeffrey Hillman,  54 anni, il barbone beneficato, interpellato da un gironalista del New York Times in merito ha dichiarato:«Li ho nascosti. Valgono un sacco di soldi. Potrei rischiare la vita».
Questo è quanto; un paio di stivali nuovi tra il popolo dei diseredati può costituire non un vantaggio ma un pericolo: qualcuno potrebbe ammazzarti per portarteli via.
A questo certamente il benefattore non aveva pensato; difficile cambiare un destino, anche alleviarlo solo un po' può risultare una missione impossibile.


Il video che aveva commosso il mondo.
Quanto rumore per nulla...

Capelli... gonfiati!

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Basta con riporti e cotonature volumizzanti e ridicole! Per non restare "in piazza", spiazzeremo tutti con“Instant hair when you need it”.

toupè-gonfiabile

Con questo slogan azzeccato, un’azienda americana, la Archie McPhee, di Seattle, s’appresta a lanciare in commercio il primo parrucchino gonfiabile. Basta un soffio, il vostro, nel senso che basterà gonfiarla e  appoggiarla con la giusta pendenza sul cranio spelacchiato.

capelli gonfialili-toupè maschile

Resistente a qualsiasi colpo di vento, grazie all'elastico che la tratterrà sotto il  mento. Il costo è decisamente abbordabile: 4 dollari ma l'ironia e la personalità non hanno prezzo!

Bello impossibile con quel sapor mediorientale

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Il business dei baffi

In un'epoca in cui i sessi si fondono, si confondono e si diffondono in molteplici sfumature, ci sono ancora luoghi nei quali i simboli della virilità sono conservati e difesi ad oltranza, proprio per evitare ogni confusione come, ad esempio, i baffi.
Il baffo non è solo sinonimo di mascolinità ma anche simbolo di saggezza e maturità, perciò, soprattutto in Medio Oriente, è un look irrinunciabile per le persone di rispetto.

Ed ecco che è nato un nuovo business: uomini dalla peluria debole ma dal carattere maschile forte corrono in massa presso i centri estetici sparsi nel mondo per un farsi fare un bel trapainto di... BAFFI!

Sono clienti facoltosi  e a volte politicamente importanti che arrivano soprattutto da Paesi come  Emirati Arabi Uniti, Iran, Libano Iraq, Egitto, ma anche da Germania, Francia e Irlanda  e persino dalla Corea del Sud per  acquisire quel sapor mediorientale di cui la natura è stata magari parca.

Sono uomini di età compresa tra i 30 ed i 50 anni, di elevato status sociale, consapevoli che il baffo conta nella loro società:  non c'è leader arabo che non abbia un bel paio di baffi.

baffi, leaders arabi

L'impianto ha un costo attorno ai 5000/6000 euro e consiste nel trapiantare in zona baffi ciuffi di pelo presi solitamente dalle basette o da altre parti in cui i peli sono più robusti; per una quindicina di giorni non si potrà fare la barba, poi occorrono circa sei mesi per vedere se l'intervento è riuscito con successo o parzialmente; nel secondo caso si ripete l'operazione.

 I centri più numerosi in questo tipo di trapianto sono in Turchia, ma ne esistono anche in Europa, ormai sta diventando un vero affare ed in tempi di crisi il baffo  è una vera manna.

baffi, medio oriente

Voglio una vita maleducata

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Ci ho messo 50 anni per liberarmi di alcuni condizionamenti dell'educazione impartitami fin da piccola ed apprezzare una bella patacca di sugo sulla maglia appena lavata, lasciare i piatti  nel lavello senza precipitarmi a riordinare, arrivare giusta giusta agli appuntamenti e non mezz'ora prima, non farmi cogliere dall'ansia prima di ogni partenza.

Ma ce ne vorrebbero altri 50 per completare l'opera e fare di me una persona davvero maleducata. Quindi non mi basterà la vita ed è un vero peccato perchè la maleducazione, me ne accorgo ogni giorno,  fa percepire le persone come esseri più dominanti; cafonaggine ed insolenza farebbero riaparmiare un sacco di tempo e fatica in tutta quella serie di azioni ed incombenze quotidiane (come  fare la fila in svariate circostanze) che procurano stress per eccesso di buona educazione, rispetto degli altri e delle regole.

Invece il maleducato, arrogante, indifferente, competitivo e spesso disonesto, ama se stesso e vive per gratificarsi, non si meraviglierà se riceverà ingratitudine (cosa che comunque accade anche e soprattutto all'onesto) e vive decisamente meglio.

Ah, cosa darei per essere anch'io un maleducato dominante! 
Invece, se ci provo, mi riesce malissimo e il senso di frustrazione mi fa sentire anche peggio. Non c'è soluzione. 


Vaffankulo ai Maya

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In Cina la gente si è fatta prendere dalla psicosi da fine del mondo, tanto che la polizia ha dovuto ufficialmente intervenire per limitare il panico.

Da lastampa.it:
«La fine del mondo è solo fantasia» è scritto nel post della polizia, «non ci credete, non vi fate truffare». La paura che il mondo cada in una tre giorni di buio a cominciare dal 21 dicembre, ha spinto i cittadini di un villaggio rurale del Sichuan, nella Cina meridionale, ad acquistare migliaia di candele all’inizio di questa settimana, come ha scritto lo Shanghai Daily. A Nanchino, invece, una donna di 54 anni ha chiesto ed ottenuto un prestito di un milione di yuan (oltre 130.000 euro) sulla sua casa, per donare i soldi ai bambini poveri, dicendo di sperare di fare qualcosa di buono prima che il mondo finisca.

Pazzesco... se il mondo finisse sarebbe perfettamente inutile avere una scorta di candele o fare opere buone per scaricarsi la coscienza: se finisce, finisce per tutti, buoni e cattivi e kaput! 

Essendo che già tante volte ci hanno smarronato con date relative alla fine del mondo (poi proseguito, invece, anche se tra alti e bassi anzi, più bassi che alti) e siamo ancora qui, sembra evidente che queste predizioni lasciano il tempo che trovano, non si capisce nemmeno perchè le diffondano, con tutti i problemi che già abbiamo.

Ma secondo me è una manovra assolutamente commerciale: qualcuno ha creato un apocrifo del famigerato calendario e, dato che siamo in piena recessione e la fine del mondo è prevista per il 21 dicembre, è come dire: "Godete il godibile, anime prave, spendete, comprate, toglietevi ogni possibile sfizio prima della fine!".
Insomma, un bieco espediente per farci sganciare gli ultimi quattrini in un periodo davvero nero per tutti e in particolare per i commercianti.
Io, comunque, sono fiduciosa e, come sempre, aspetto i saldi. Ne riparliamo dopo Natale. 

Gli alieni fra noi

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La notizia è di quelle che fanno passare in secondo piano persino la fine del mondo, prevista per il 21 dicembre, secondo l'interpretazione del calendario Maya. Ma se alla fine del mondo tarocca siamo abituati (sono numerose le date già indicate in passato come apocalittiche e siamo ancora tutti qui) invece ci troviamo più spiazzati di fronte alla notizia che gli alieni esistono eccome, addirittura sono presenti sul pianeta e vivono tra noi.

Lo ha affermato in uno sconcertante fuori onda, al termine di una lunga intervista a cinque emittenti televisive, il premier russo Dmitri Medvedev, non accorgendosi di avere il microfono ancora acceso: «Insieme alla valigetta con i codici nucleari, ad ogni leader del Cremlino viene consegnata una speciale cartella ‘top secret’. Questa cartella contiene informazioni sugli alieni che hanno visitato il nostro pianeta... gli viene anche consegnato un segretissimo rapporto dei servizi segreti  che esercitano il controllo sugli alieni presenti sul nostro territorio nazionale... informazioni più dettagliate su questo argomento potete ricavarle dal noto film ‘Men in Black’, però non vi dirò quanti di loro sono fra noi perchè questo creerebbe panico».

men in black

Ecco fatto. Cominciamo a guardarci intorno, tra i nostri conoscenti potrebbe annidarsi un extraterrestre.
A stemperare il lieve moto di panico che potrebbe assalirci però, sempre l'ineffabile Medvedev dice di credere, anche se moderatamente, a Babbo Natale:  «Sapete, non sono una di quelle persone capaci di dire ai bambini che babbo Natale non esiste». Vabbé, è giusto che i bambini possano continuare a credere nella favola e se anche Babbo Natale esistesse siamo più tranquilli, non ha mai fatto del male a nessuno.

Gli orrori della metanfetamina: campagna shock

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before, after, dipendenza

Metanfetamina: un mostro che promette miracoli ed in breve distrugge; il "meth", come droga, si adatta perfettamente al tempo che viviamo: aumenta l'autostima, dopo l’assunzione si resta svegli per 20 ore, non si avverte la stanchezza, aumenta momentaneamente l’intelligenza e fa perdere l’inibizione sessuale ma, dopo la fase di euforia iniziale, arrivano depressione, insonnia, allucinazioni e psicosi. Credere che sia innocua è l’aspetto più pericoloso.

before, after, dipendenza

La sua diffusione è ormai larghissima, grazie al fatto che costa poco ed è facile da produrre; infatti, i materiali che servono a produrla sono legali e facilmente reperibili. Questa droga riesce a trovare ampio margine nei paesi più poveri e sottosviluppati, in quanto permette di affrontare, meno faticosamente, innumerevoli ore di lavoro, causando però, alla fine, un totale sfinimento fisico.

dipendenza, before, after
Clicca sull'immagine per ingrandirla

L'assunzione sempre più diffusa sta creando un grande allarme e le associazioni che si occupano di dipendenza, come Rehabs, cercano di scoraggiarne l'uso attraverso campagne di sensibilizzazione, come la più recente, che divulga le drammatiche immagini di persone cadute vittime della dipendenza da questa sostanza.

dipendenza  dipendenza
Clicca sulle immagini per ingrandirle

Chi fa uso di anfetamine ha davanti a sé pochi anni di vita: quando iniziano a cadere denti e capelli la pelle si atrofizza e si ammala è già troppo tardi; ma il cambiamento è radicale e devastante anche a livello psichico: confusione, insonnia, paranoia, disturbi della personalità e danneggiamento delle cellule cerebrali: il lato oscuro della sostanza si manifesta in breve, trasformando un essere umano in una larva  in decomposizione.

Ma parlarne serve a poco, sono le immagini ad essere eloquenti, con la speranza che la loro diffusione contribuisca a scoraggiare, anzi, spero, a terrorizzare.


Il video realizzato da Rehabs che mostra i terribili cambiamenti nel tempo

Dodici, dodici, dodici!

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Oggi è il 12-12-12, per rendere l'evento ancora più eclatante, dovrei pubblicaro alle ore 12:00 e 12 secondi ma, essendo in altre faccende affaccendata, v'informo in anticipo che oggi cade la fatal combinazion di una data palindroma. Il palindromo è una sequenza di caratteri che, letta a rovescio, rimane identica.

data palindroma

Una data passata in secondo piano, snobbata dall'apocalittica 21-12-12 ma... godiamoci 'sta giornata in tutte le forme, numeri ed emozioni che può dare comprese.

Eh si, ultimamente ci basta poco, consoliamoci pensando che l'agenda, il calendario, l'orologio digitale non mostreranno una simile  combinazione fino al primo gennaio 2101, 01/01/01: quasi 100 anni per la prossima data con tre cifre uguali!

Non potremo sperare di esserci ma,  già esserci ora, è una meraviglia!

12/12/12, liz

Come vedete... sono obsoleta, un po' retro'... ma proiettata con positività realistica verso futuro imminente: tra 5 giorni pago l'IMU e se dopo 5 vengo spappolata da un'asteroide o da una tempesta solare sarebbe una beffa.

Intanto i "signori delle stelle" mi hanno già steso l'oroscopo per il 2013,  non mi resta che credergli!

Vivono in un tombino

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vivere in un tombino

Ecco un modo per risolvere, in tempo di crisi e di magri guadagni, il problema del caro affitti, del pagamento dell'Imu e di quello di un mutuo. Si potrebbe fare come questa coppia di colombiani che vive nel pozzetto di un tombino.
Del resto dove c'è cuore c'è casa, anche se in una fogna. "Mi casa es tu casa?" Ma anche no!

vivono in un tombino

Da più di 20 anni  Miguel Restrepo, 62 anni, e sua moglie María García, di Medellin (Colombia), hanno dimora nel mondo sotterraneo, dentro una porzione di tunnel fognario dismesso (circa 4 metri per 10 di area e 6 metri e mezzo di profondità)  che, a poco a poco, hanno attrezzato in stile minimalista del necessario: un cucinino, un ventilatore, un televisore (e non chiediamoci a cosa sia collegato per funzionare...) e un giaciglio per dormire.

vita in un tombino

C'è anche il posto per il cane Blackie, che divide molto allegramente e con piena soddisfazione l'alloggio con i suoi padroni e sa benissimo come entrare ed uscire dalla "porta" di casa.

tombino, alloggio

casa, tombino

E' la vita underground. Quella che racconta disagio e povertà, ma anche la forza di resistere a tutti i costi.
L'alloggio è vicino al centro di Medellin, una città con 3,5 milioni di abitanti ed un grosso problema: un numero enorme di senzatetto  tra cui numerosissimi bambini.

povertà, vivono in un tombino

Ma  Miguel e Maria hanno trovato una soluzione che, con il tempo, è diventata un accettabile compromesso tra avere una casa e non averla per niente vivendo in strada; quanto confortevole sia possiamo immaginarlo... non è certo adatta a chi soffre di reumatismi.

vivono in un tombino

vivere in un tombino

La Cucciari dimagrita si sposa e pensa ad un figlio

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Geppi Cucciari, simpatica e rotonda conduttrice e attrice comica, è sempre stata un po' abbondante, ma recentemente ha raggiunto una forma smagliante, perdendo parecchi chili. Non è merito del bifidus ma di una grande forza di volontà nel seguire una dieta tisanoreica (eliminazione totale dei carboidrati e tante, tante tisane), nel fare quattro giorni di palestra a settimana e nel dedicarsi alla pallacanestro.

Geppi Cucciari

Da brutto anatroccolo...

Geppi Cucciari, dimagrita
...a donna in forma!

Tutto questo perchè? Ma per amore!
Geppi non è mai stata una fanatica del fisico asciutto e perfetto ma c'era un'urgenza: entrare nell'abito da sposa, visto che, inaspettatamente (ha sempre detto di voler fare certi passi con calma) convola a nozze con il giornalista Luca Bonaccorsi, suo fidanzato ufficiale da un anno.

Geppi Cucciari, Luca Bonaccorsi
Luca e Geppi (quando era ancora "rotonda", mesi fa

Dice Geppi: "Mi sono messa d’impegno per la prova atletica più grande per una donna. Che è fare un figlio".  Forse, ora che si è lanciata nell'avventura matrimoniale, essendo sulla soglia della quarantina (li compie nell'agosto 2013), ritiene che sia il caso di darsi una mossa in tal senso e di arrivare preparata all'evento, anche fisicamente.
Ma in quanto comica, in un uomo, Geppi non poteva non apprezzare una dote: Luca le piace perchè sa farla ridere.
Che vivano felici e ridenti.   
 

Non voglio vendere i Gratta e Vinci!

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Mi ha molto colpito la lettera che un'impiegata di Poste Italiane ha inviato a due sindacati di categoria dove, tra le altre cose dice: «Quest'Azienda è cambiata davvero tanto e da brava e affezionata "facente parte del gruppo" ce l'ho messa tutta per seguire e adeguarmi al cambiamento; adesso però mi pare troppo. Perché  io il Gratta e Vinci non lo voglio vendere. Perché Poste Italiane si abbassa a questo? Io non credo che tutto quel che non è nettamente fuori  legge sia legittimo e corretto. Stanno nascendo comunità di recupero per la dipendenza del gioco d'azzardo, stiamo vedendo famiglie compromesse da questo vizio che dà dipendenza. Perché la mia Azienda vuole incoraggiarlo? Io non vorrei che mi si chiedesse di andare contro la mia morale in modo così spudorato».

Gratta e Vinci, Poste Italiane

Un messaggio pieno di amarezza in cui la dipendente rivendica la facoltà di rispettare il proprio senso morale e solleva la questione sulla legittimità, non solo di questa specie di gioco d'azzardo che sono i "Gratta e vinci", ma se sia lecito imporre ai dipendenti di andare contro l'etica personale.
Chi vive in prima linea le code che i pensionati già fanno al primo giorno utile per riscuotere la pensione, forse comprende meglio di altri che momenti stiamo attraversando; e giustamente non vorrebbe essere complice di un illusorio meccanismo che si basa sul bisogno e che è assai ingannevole.
Un sussulto di dignità che fa onore a questa impiegata che non vuole vendere false speranze.


Il glamour del Natale

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Niente di nuovo alla luce del sole, se non il fatto che un Natale coi fiocchi si può augurare anche in assenza di colore e, in particolare, del tradizionale colore rosso.  Ed è il successo di una clip in bianco e nero a darne la riprova, dove la splendida top model israelianaBar Rafaeli cammina per strade di New York vestita da Babbo Natale con barba e baffi finti attirando l'attenzione dei passanti.


Finalmente a casa, Bar Refaeli si spoglia del costume da Babbo Natale e mostra le sue curve sensuali esaltate dalla lingerie che sponsorizza e firma lei stessa (se le maschere si vendono a Carnevale, a Natale e capodanno va la lingerie...).

bar rafaeli - spot natale 2012

Una lingerie "per le feste" e, come al solito, la festa ha il mercato.

bar rafaeli spot b/n natale

Spesso l'avvenenza fa acquistare d'impulso, inibendo le capacità razionali. Rimanda alla memoria una mitica Charlize Theron...

therhon- spot b/n

...che diciannove anni fa era mitica testimonial di un aperitivo, con il fascino glamour di tutte le sfumature di grigio, che oltre a vendere, seducono.

La Chiesa ripudia Berlusconi

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Silvio Berlusconi

Una volta c'era la scomunica per chi usciva dall'ovile della Chiesa cattolica, strumento molto temuto da monarchi e nobili di riguardo perchè costituiva un marchio d'infamia. Oggi scomunicare una pecorella smarita non ha più senso ma la Chiesa resta una presenza autorevole, specialmente in Italia, e anche un piccolo suo cenno, una breve frase diventano significative più di un'enciclica ufficiale.
Berlusconi è stato definitivamente depennato dai piani e dalle simpatie dalla Conferenza Episcopale Italiana: alleato della CEI per oltre 15 anni, è diventato via via più scomodo, non assimilabile e non biodegradabile, moralmente incompatibile con una morale magari ipocrita ma millenaria e sempre meno rappresentativo nel contesto europeo (non si dimenticano i risolini di Merkel & Sarkozy).

Angelo Bagnasco, cardinale, CEI

Ed il suo rientro in campo ha dato il colpo di grazia: "Non si può mandare alla malora i sacrifici di un anno! Ciò che lascia sbigottiti è l'irresponsabilità di quanti pensano a sistemarsi mentre la casa sta ancora bruciando" ha tuonato  il cardinale Angelo Bagnasco dalle pagine del Corriere della Sera.
E sembra di avvertire un'atmosfera da crociata contro i barbari e gli infedeli, dove Silvio, come Attila, tenta di riorganizzare le orde con intenzioni devastanti, compreso un bel sacco di Roma.

Il nuovo campione cristiano cattolico è diventato Mario Monti, serio, dignitoso, morigerato, credibile, rappresentativo, senza grilli erotici per la testa, senza processi in corso, un cavaliere senza macchia e senza coda di paglia benchè, in questi ultimi tempi, percepito più freddamente dagli umori popolari, schiacciati dall'oppressione del peso fiscale. 

Poi mi domandi...

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Silvio Berlusconi, Canale 5Pomeriggio surreale a Canale 5. Silvio Berlusconi, ospite domenicale di Barbara D'Urso, viene beccato  in un fuori onda, mentre dice alla conduttrice: “Poi mi domandi…”, cioè mentre le impartisce istruzioni per gestire il suo lungo show/monologo. Il video del fuori onda fa immediatamente il giro del web e molti si infuriano.
Solo pochi minuti dopo il fattaccio su Twitter arrivano decine di commenti:
“Il fuori onda di Berlusconi alla D’Urso è la chicca dell’anno!”

“Io, gli alieni, me li immagino come Barbara D’Urso e Silvio Berlusconi che parlano su un divano bianco in diretta tv”.

"Berlusconi ha l'applauso e l'appoggio morale della D'Urso. Son cose che cambiano il corso della Storia!"

"Misseri, Eva Henger e Berlusconi da Barbara D'Urso. Un trucido ritratto dell'Italia. Che fa ascolti record".

"Secondo voi sono più falsi i capelli di Berlusconi o le emozioni della D'Urso?"

"Fuori onda di Berlusconi alla D'Urso: 'Poi mi domandi...' Certo che son comodi 'sti talk show diretti dai propri dipendenti, ve'?" 

Barbara D'Urso, canale 5

L’ironia si spreca e il barbecue mediatico diventa incandescente, soprattutto quando dalla politica si passa al personale, raggiungendo l'apoteosi del trash; dice il Cavaliere: «Sì è ufficiale, mi sono fidanzato, con una napoletana. C'è un divario di 49 anni tra lei e me. Ha 29 anni, è una ragazza bella di fuori ma ancora più bella dentro, di principi morali solidissimi, mi sta molto vicino e io le voglio molto bene. Ci conosciamo da anni, lei era la promotrice del club 'Silvio ci manchi'... Finalmente mi sento meno solo».
Non si può nemmeno dire che, finalmente, abbia messo la testa a posto: 49 anni di differenza... l'amore non è cieco, è avido e incosciente. E privo di poesia.

Silvio Berlusconi, Francesca Pascale

Un mercatino di Natale piu' rosso che mai

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In questo periodo molte città si trasformano in un tappeto colorato e festante di luci , dando anche luogo a  suggestivi  mercatini che offrono prodotti di paziente artigianato. Luminarie  dove spicca il rosso, colore tipico della festività. E proprio il rosso trova infinite sfumature ed un particolare significato ad Amburgo.

natale - rosso - colore natalizio

Dal 2005, grazie a un giovane uomo d'affari, il quartiere di Santa Paulin celebra le feste con un evento che fa sorridere e discutere. Il mercatino natalizio stravagante ha poco a che fare con il retroterra religioso della festività ma, molto più con il laico piacere dei sensi.

amburgo - mercatini di natale

Ovviamente non di ghiottonerie culinarie e gastronomiche che fanno pensare a peccati di gola, ma del classico piacere proibito nell'immaginario collettivo degli umani. A contrastare la colonnina di mercurio, provvedono show di burlesque, lap dance e "karaoke di sussurri e grida" ansimanti doppiando film di prestanti prestazioni.

amburgo - mercatini di natale

Tutto per scaldarsi non solo con il vin brulé speziato. Spezie ed aromi afrodisiaci sulle bancarelle rigorosamente gestite da artigiani locali. Ulteriore unicità è che gli espositori sono tutti artigiani del settore. Non sono presenti le grandi marche commerciali dei "giochi per adulti"ma, solo  una nicchia selezionata di addetti ai lavori con i loro prodotti certificati dal Tüf, l'organismo ufficiale del controllo di qualità tedesco.

amburgo - mercatino di natale

Così, il mercatino di Natale più sensuale del pianeta è diventato un'istituzione "certificata".

Clouds, la canzone che commuove gli USA

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Dire addio è sempre difficile, ancora di più dire addio alla vita a 17 anni.
A Zach Sobiech è stato diagnosticato, all'età di 14 anni, un osteosarcoma: oggi Zach di anni ne ha solo 17 e pochi mesi ancora da vivere. Lui ne è consapevole ed ha pensato di lasciare alle persone più care, amici e parenti,  non il ricordo straziante di un malato terminale che si spegne come una candela ma... una canzone.
Così nasce Clouds, una canzone che sta commuovendo gli USA e che rappresenta la testimonianza della volontà di non abbattersi mai, anche quando tutto è perduto: "Andremo su su su/ Ma io volerò un po' più in alto/ Andremo sulle nuvole perché da lassù la vista e migliore", canta Zach, accompagnandosi all'inseparabile chitarra che da sempre lo ha aiutato a sopportare la sua condizione di malato incurabile di cancro.
Un brano che lo farà ricordare a chi gli vuole bene non in un letto d'ospedale, ma nelle vesti del ragazzo che avrebbe potuto essere, sano e felice, con le sue passioni e che il destino non gli ha concesso di essere.
L'ultimo Natale di Zach.

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