Forse l'errrore è stato di dirlo in inglese, o anche solamente di dirlo.
I giovani italiani sarebbero troppo "choosy", schizzinosi, esigenti.
In inglese, poi, suona un po' come un insulto perchè dà l'impressione di un giudizio proferito da una posizione altolocata e saccente, che conosce le lingue anche nelle sfumature e che poco ha a che fare con il popolino.
Bhe, in tempi così difficili basta anche meno per scatenare la polemica.
Probabilmente la povera Elsa era in buona fede, forse voleva solo indurre pacatamente la gioventù sfaccendata (spesso per cause di forza maggiore e non per scelta) ad accontentarsi anche di esperienze di lavoro non all'altezza dell'istruzione conseguita e delle aspirazioni più o meno legittime ed è scivolata su un'insidiosissima buccia di banana.
Del resto non è carino sentire da chi non sarà mai disoccupato (per carità, per meriti personali, non voglio togliere nulla alla Fornero) e da chi ha i figli ben inseriti in contesti professionali prestigiosi che tutti gli altri si devono accontentare. Non solo non è carino, ma è privo di pathos, come può un individuo che non ha problemi nè per sè nè per i figli, dire in perfetta buona fede che si deve fare, anche con una laurea, i camerieri, gli operatori di call center, i muratori?
Ma non solo. Ci sono già tanti giovani che per non pesare ulteriormente sui genitori si adattano a fare lavori saltuari e di basso profilo, ne conosco io stessa molti. C'è poi un'ulteriore contraddizione: anche accontentandosi il lavoro scarseggia; i negozi chiudono, le aziende sono in sofferenza, la gente ha meno soldi da spendere anche per quei piccoli incarichi come far tagliare l'erba del giardino al figlio del vicino e dargli la mancia.
Perciò la polemica che è scaturita dalla discutibile uscita della Fornero ha una sua ragion d'essere profonda: non si possono uccidere del tutto anche i sogni e condannare la gioventù alla rassegnazione ancora prima di aver iniziato a vivere.
Per inciso, Silvia, la figlia della signora Fornero, non si è accontentata: è Professore Associato in genetica medica presso l'Università di Torino e Responsabile della ricerca alla HuGeF (Istituto di ricerca scientifica fondato dalla Compagnia di San Paolo di cui era vicepresidente, guarda caso, Elsa Fornero stessa). L'altro figlio, Andrea, non si è accontentato nemmeno lui: voleva fare il regista, grande sogno non facile da realizzare per qualsiasi ragazzo pieno di ideali artistici e ci è riuscito. Guarda caso con il “sostegno” di: Regione Piemonte, Film Commission Torino Piemonte e Piemonte Doc Film Fund. Giovani registi sognatori, che cercate disperatamente qualche sponsor per girare un corto, telefonate ad Andrea. Anzi no, telefonate direttamente a sua madre Elsa: quando dice che dovete accontentarvi, in fondo scherza.
E la smetta di frignare ogni volta che qualcuno la contesta, signora!